Care tipicarelle e tipicarelli, abruzzesi e non, la Pasqua è ormai alle porte e come non potevamo dedicare un articolo ai nostri fantastici dolci tradizionali?
La pupa, il cavallo e il cuore abruzzese
La storia della Pupa e del Cavallo di Pasqua affonda le radici nelle antiche tradizioni pagane che permeavano la nostra Penisola. Un segno tangibile di queste origini è rappresentato dalle uova sode, un ingrediente chiave nell’impasto di questi dolci, le quali, in numero di due, simboleggiano i fertili testicoli nella versione destinata ai maschietti, noto come il Cavallo, e i seni nella versione destinata alle femmine, la Pupa.
Esiste anche una versione a forma di cuore, pensata per i fidanzati e realizzata con pasta di mandorle.
Gli ingredienti essenziali per la pasta di mandorle abruzzese comprendono mandorle tostate e cioccolato fondente, due elementi caratteristici della pasticceria tradizionale abruzzese. Questo dolce ha un sapore che evoca il calore del focolare, poiché la tradizione vuole che venga preparato in compagnia dei membri della propria famiglia in vista della Pasqua.
Nella versione femminile, le due uova spesso erano sostituite da una sola, posta nel “grembo”, a sottolineare l’auspicio di fertilità. Nel lontano 800, la Pupa e il Castello, successivamente diventato Cavallo, erano preparati in occasione del fidanzamento ufficiale degli sposi, un dono scambiato durante la presentazione ufficiale alle rispettive famiglie, come segno di consenso e approvazione all’unione dei futuri sposi.
Un secondo filo conduttore li collega alla tradizione cristiana della Pasqua e della Resurrezione, con i dolci che simboleggiano il momento dell’ultima cena e del pane spezzato, atto di amore e solidarietà compiuto da Cristo.
In alcune versioni di Pupe e Cavalli, viene posto un uovo sulla pancia del dolce e fissato con un po’ di impasto a forma di croce. Questo gesto simbolico rappresenta l’unione e la resurrezione, aggiungendo un ulteriore significato alle festività pasquali.
Oggi, i dolci sono diventati imprescindibili durante le festività pasquali abruzzesi, regalati soprattutto ai bambini, rispettando la tradizione della Pupa per le bambine e del Cavallo per i maschietti.