Ciao a tutti Tipicarelle e Tipicarelli, abruzzesi e non, come state?
Le feste stanno per salutarci, ma prima che gli addobbi tornino negli scatoloni e i panettoni diventino solo un dolce ricordo, è il momento di festeggiare uno degli appuntamenti più magici e ricchi di tradizione: l’Epifania, il giorno che “tutte le feste porta via” ma che, con la sua dolcezza, ci regala una scorpacciata di leggende, simboli e calze traboccanti di bontà!
La storia dell’Epifania: tra Re Magi e vecchine volanti
L’Epifania ha origini antichissime, legate al racconto dei Re Magi, tre saggi venuti dall’Oriente per adorare il Bambino Gesù, portando in dono oro, incenso e mirra. La parola stessa deriva dal greco epiphaneia, che significa “manifestazione” o “apparizione divina”. In Italia, questa festa ha assunto connotati unici grazie alla figura della Befana, una simpatica vecchietta che vola su una scopa portando dolci ai bambini buoni e carbone (dolce, per fortuna) a quelli un po’ birichini.
La Befana tra leggenda e tradizione
La leggenda narra che la Befana fu invitata dai Re Magi a unirsi a loro per visitare Gesù. Nonostante l’invito, lei inizialmente rifiutò. Pentita della sua decisione, preparò un sacco pieno di dolci e iniziò a cercare il Bambinello, fermandosi in ogni casa lungo il cammino per lasciare un dono, nella speranza di trovarlo. Da allora, la Befana continua a viaggiare ogni anno nella notte tra il 5 e il 6 gennaio.
Tradizioni italiane e abruzzesi
In Abruzzo, l’Epifania è un giorno carico di folclore. Uno degli appuntamenti più attesi è la Festa della Befana a Rivisondoli, dove si svolge una suggestiva rappresentazione del Presepe Vivente, una tradizione nata nel 1951 e che coinvolge centinaia di figuranti. Il paese si trasforma in un quadro vivente che celebra l’arrivo dei Magi e della Befana stessa.
A Lanciano, invece, i bambini attendono con ansia la discesa della vecchina dalla Torre Civica, un evento che combina emozione e stupore. Non mancano poi le sagre e i mercatini dedicati a dolci tipici come le calze ripiene di carbone dolce, torroncini e leccornie artigianali. Anche il famoso Parrozzo trova spesso posto sulle tavole dell’Epifania, per chiudere in bellezza le feste.
Dolciumi e simboli: la calza e il carbone
La calza della Befana è il simbolo per eccellenza di questa giornata. Ma perché proprio una calza? La leggenda racconta che la vecchina, per scaldarsi durante il suo lungo viaggio, usasse appendere le calze vicino al camino, da cui poi prese spunto la tradizione. Oggi le calze sono un vero tripudio di creatività: di stoffa, ricamate, di cioccolato, e perfino personalizzate con nomi o messaggi divertenti.
E il carbone? Niente paura, quello dolce è una delizia di zucchero e colorante nero, preparato con una particolare tecnica che ricorda la cristallizzazione dello zucchero.
L’Epifania tra fede e folclore
Oltre agli aspetti folcloristici, l’Epifania è una festa profondamente spirituale. Simboleggia la rivelazione di Gesù al mondo intero, rappresentato dai Magi. In molte chiese abruzzesi si celebrano messe solenni, spesso accompagnate da canti tradizionali e benedizioni delle famiglie.
Aneddoti curiosi
Un detto abruzzese recita: “Là ‘ndò va la Befanë, në’ ssì luajë në’ fanë”, che tradotto significa “Dove passa la Befana, non resta lavoro da fare”. Questo antico detto sottolinea l’idea che, dopo il 6 gennaio, si torni alla quotidianità senza più distrazioni festive.
Allora, Tipicarelle e Tipicarelli, siete pronti a riempire le calze con le delizie più buone? Che siate team carbone dolce o fan dei cioccolatini, ricordate: l’Epifania non è solo l’ultimo giorno di festa, ma un momento per celebrare il calore delle tradizioni che uniscono grandi e piccini. Buona Epifania a tutti!
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