Le Tipicarelle

22 Novembre 2024

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Le neole abruzzesi, origini e differenze con i waffle

Care tipicarelle e tipicarelli, abruzzesi e non,

Oggi parliamo di un dolce che è sinonimo di tradizione e famiglia: le Neole, conosciute anche come ferratelle. Pronte a fare un viaggio nel tempo per scoprire la loro storia?

 

Da dove viene il nome “neola”?

 

Il termine “neola” deriva dal latino nebŭla, che significa focaccia. In Abruzzo, questo dolce era originariamente composto da farina impastata con mosto cotto, e veniva cotto tra due ferri arroventati. Non è un’esclusiva abruzzese: varianti del nome e del dolce si trovano anche in altre regioni d’Italia!

 

Un dolce che nasce nell’antica Roma

 

La storia delle Neole ha radici profonde, risalendo fino all’epoca romana. Esisteva infatti un dolce chiamato crustulum, un piccolo biscotto a base di miele, burro e grano macinato finemente. Era un dolce delicato, molto simile nell’aspetto alle Neole che conosciamo oggi.

Nel ‘700 compaiono le prime fonti documentate che parlano di ferratelle, insieme ai primi ferri artigianali creati dai maestri fabbri. Le famiglie nobili commissionavano ferri personalizzati, con stemmi e date di fabbricazione, per celebrare matrimoni e altre feste.

Alcuni ferri portavano la decorazione della “presentosa”, il gioiello simbolo d’amore che le donne abruzzesi ricevevano dal loro amato. Non a caso, anche Gabriele D’Annunzio menziona questi stampi nella sua tragedia Il trionfo della morte.

Morbide o croccanti: il grande dilemma

 

Le Neole possono essere morbide, soffici e ideali per essere arrotolate, oppure croccanti, perfette per chi ama una consistenza più “decisa”. La scelta dipende dall’impasto e dal tempo di cottura: quale preferite?

 

Le Neole a cono ripiene: una golosa innovazione

 

Le Tipicarelle abbiamo reinventato questo dolce tradizionale con le Neole a cono ripiene. Immaginate la croccantezza della Neola, unita a creme golose che la rendono irresistibile. Le trovate sul nostro sito, qui. Quelle normali invece le trovate qui.

 

Il tocco del design: la “neolaposacose”

 

Nel 2013, una coppia di designer, per dare omaggio al nostro caro Abruzzo, ha trasformato le Neole in un’opera di design: nasce la “Neolaposacose”, una riproduzione in ceramica bianca perfetta per appoggiare utensili da cucina, come cucchiai o piccoli attrezzi. Un omaggio alla tradizione che diventa anche funzionale!

Le differenze tra neole e waffle

 

Le neole abruzzesi e i waffle, pur condividendo una certa somiglianza estetica e la cottura su piastre, hanno origini, ingredienti e caratteristiche ben differenti.

Le neole abruzzesi

 

Le neole, conosciute anche come ferratelle, hanno una lunga storia che risale all’epoca romana con il crustulum, un dolce simile. Nel ‘700, in Abruzzo, si diffusero le prime piastre artigianali, spesso personalizzate con stemmi nobiliari o simboli tradizionali. Gli ingredienti sono semplici: farina, uova, zucchero e talvolta vino cotto o miele, con varianti in base alla zona. Le neole sono tipicamente croccanti o morbide, a seconda della ricetta, e rappresentano un dolce legato alle celebrazioni locali.

 

I waffle

 

I waffle (o gaufre) hanno origini medievali europee, sviluppatesi in Belgio e Francia. A differenza delle neole, l’impasto dei waffle è più ricco, includendo burro, latte e spesso lievito, che conferisce loro una consistenza soffice e più spugnosa. Le loro piastre presentano una trama più profonda, che permette di trattenere sciroppi, creme o frutta. I waffle sono oggi famosi in diverse varianti, come quelli di Bruxelles (più leggeri) o di Liegi (più dolci e caramellati).

 

Differenze chiave

 

  • Origine: Le neole sono abruzzesi, mentre i waffle sono europei, con forti radici in Belgio e Francia.
  • Impasto: Quello delle neole è più semplice e povero di grassi, mentre i waffle includono burro e latte, risultando più ricchi e morbidi.
  • Piastre: Le piastre per neole hanno disegni tradizionali spesso personalizzati, mentre quelle per waffle hanno una griglia più profonda per trattenere le farciture.

Una ricetta da provare

 

Ingredienti (per circa 20 Neole):

  • 3 uova
  • 100 g di zucchero
  • 50 ml di olio evo
  • 1 bicchierino di liquore all’anice (opzionale)
  • 200 g di farina
  • 1 pizzico di sale
  • Scorza di limone grattugiata

 

Procedimento:

  1. Sbatti le uova con lo zucchero fino a ottenere un composto chiaro e spumoso.
  2. Aggiungi l’olio, il liquore e la scorza di limone.
  3. Incorpora gradualmente la farina e il sale, mescolando fino a ottenere un impasto liscio.
  4. Scalda il ferro per Neole e spennella con un po’ d’olio. Versa un cucchiaio di impasto, chiudi e cuoci per pochi secondi su entrambi i lati.
  5. Voilà, Neole pronte da gustare!

L'Abruzzo, sinonimo di accoglienza

L’Abruzzo è un luogo dove l’accoglienza è un’arte, un modo di comunicare amore e condivisione. Quando metterai piede in questa regione, ti sentirai parte di qualcosa di speciale, un viaggiatore e un amico. La gente, la natura e le esperienze uniche ti faranno capire che l’ospitalità dell’Abruzzo è più di un semplice saluto: è un invito a scoprire, condividere e amare. 🏡🌄🍽️

 

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