La cucina abruzzese si colloca tra la migliori in Italia, soprattutto per la varietà dell’offerta: carne, pesce, pasta e fantastici dolci.
Chi non ha mai sentito parlare degli ormai famosissimi arrosticini?
Se non li hai ancora assaggiati ti consiglio di farlo al più presto in uno dei ristoranti attrezzati alla loro cottura.
Perché l’Abruzzo è famoso nell’ambito culinario?
Basti pensare che questa terra ha dato i natali alla celebre azienda De Cecco, produttrice ed esportatrice di pasta in tutto il mondo.
E proprio vicino all’azienda De Cecco, a Villa Santa Maria, un piccolo borgo antico in provincia di Chieti, c’è una scuola di cucina tra le più antiche d’Italia che “sforna” dei bravissimi Chef di fama internazionale.
E’ possibile anche far visita alla scuola e al paese.
La scuola ha tutta un’antica tradizione che culmina in una festa annuale che si celebra in Ottobre in onore di San Caracciolo: la festa dei cuochi, che dura 3 giorni.
La festa è dedicata alla cucina, al cibo in generale e alla ristorazione e ha inizio con una processione dedicata al Santo durante la quale si può assistere all’accensione di una lampada riempita di Olio Votivo.
Nel centro storico ci sono stand dove poter gustare i piatti tipici della zona e soprattutto assistere alla dimostrazione degli chef partecipanti.
Vale davvero la pena di farci un salto!
Ma torniamo allo pasta allo sparone.
La pasta allo “sparone” viene tradizionalmente chiamata in così in riferimento allo strofinaccio di cotone (lu sparon’, in dialetto abruzzese) in cui il rotolo di pasta, ripieno di ricotta e spinaci, viene fatto bollire in pentola prima di essere guarnito con sugo di pomodoro e abbondanti cucchiaiate di parmigiano.
Nelle sue varianti, la pasta allo sparone, è adatta ad essere consumata sia in inverno nella sua ricetta classica con il sugo e il parmigiano, sia quando fa più caldo nella versione light in bianco con besciamella, olio extra vergine d’oliva d’Abruzzo e del profumato basilico.
Questa golosa ricetta, prima dell’avvento di internet, era da sempre custodita e tramandata dalle nonne che, di generazione in generazione l’hanno fatta arrivare fino a noi.